Ascesa al monte Catello

7.5.2011: appuntamento con Sasà per salire finalmente sul monte Catello, la terza punta del Sant’Angelo ai Tre Pizzi. Dopo aver lasciato l’auto nei pressi del Casino di Paipo raggiungiamo dapprima la sella di Capo Muro e quindi la cima del monte Catello, risalendo le tracce aperte dalle capre e dai pastori lungo la cresta di sud-est. Non troviamo particolari difficoltà lungo il percorso che, comunque, è adatto solo ad escursionisti esperti di sentieri rocciosi e scoscesi. Inutile provare a spiegare a parole l’incredibile panorama che si apre a 360°, in particolare sugli altri due pizzi, il Molare e il Canino (a portata di mano ma praticamente irragiungibili… la via ci sarebbe ma è quasi alpinistica), sull’intero tratto orientale dell’Alta Via dei Lattari, sul mare di Positano, sulla penisola sorrentina, sul Vesuvio e, più lontani, sui monti del Partenio, i Picentini e, nelle giornate limpide, gli Alburni e il Cilento. Comunque le foto racconteranno più di mille parole. Dopo una lunga sosta in vetta affrontiamo la discesa più o meno lungo la stessa via dell’andata.

A differenza di ciò che si legge e dice in giro (soprattutto a causa di letture frettolose delle mappe esistenti) il monte Catello non è alto 1326 mt ma raggiunge la quota di 1399 mt.

Casino di Paipo (853) – Capo Muro (1085) – mt Catello (1399) e ritorno

clic sui Tre Pizzi per la galleria fotografica

2 commenti su “Ascesa al monte Catello”

    1. Grazie per il link! 🙂
      Riguardo la base cartografica visualizzata sono d’accordo con te e la rappresentazione del percorso e dei dislivelli è puramente indicativa, così come spiegato tra le note a margine del sito, in particolare nella pagina delle avvertenze, e lo ripeto spesso anche a chi mi chiede (invano) le tracce da scaricare.
      Non si tratta di una questione di compatibilità con il gps poiché tecnicamente mi sarebbe anche possibile appoggiare le tracce su una base più definita tipo l’IGM, o anche un CTR comunale, tuttavia andrei a ledere i relativi diritti di riproduzione; invece le mappe di google, e quelle del progetto OpenCycleMap e simili, sono liberamente utilizzabili.

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