Il circuito della Conocchia e del Molare

Delle tre cime del monte Sant’Angelo ai tre pizzi quella comunemente chiamata Molare è senz’altro la più facilmente raggiungibile, tant’è che fino alla metà del XIX secolo era presente in vetta un eremo dedicato al culto di San Michele Arcangelo, uno dei tanti dell’Italia meridionale. L’eremo, di epoca medievale, venne distrutto da una tempesta e solo nel secolo successivo è stata poi ricostruita sul Faito una moderna chiesa dedicata allo stesso santo.

Il Sant’Angelo ai tre pizzi è la montagna più elevata dei monti Lattari e dell’intera provincia di Napoli; la denominazione riprende sia il succitato culto di San Michele sia la peculiarità orografica di svettare con tre distinte punte: il monte San Michele, il più alto (1444m), comunemente chiamato Molare per via della forma squadrata che ricorda quella dell’omonimo dente; il monte di Mezzo (1426m), detto anche Canino, anch’esso per via della forma aguzza; il monte Catello (1393m) infine, un po’ meno aguzzo del precedente, a chiudere la cresta verso sud-est.

Per raggiungere il Molare il giro più semplice e spettacolare è quello che parte dal Campo del Pero, sul Faito, e si dirige a sud-ovest nella faggeta per sbucare a Casa del Monaco, costeggia il ciglio del vallone dell’Acqua del Milo (o Falangone), risale la cresta rocciosa della Conocchia (una spalla del monte Sant’Angelo ai tre pizzi) e poi prosegue in quota lungo la cresta che conduce alla base del Molare, da qui lo aggira a sud e quindi sale fino in vetta (in realtà anche sul Molare le cime sono due). Il circuito si chiude scendendo verso nord per la grotta e sorgente dell’Acqua Santa e poi il Castellone (nei pressi della chiesa moderna) e quindi di nuovo al Campo del Pero tagliando i tornanti della strada asfaltata.

Il percorso è relativamente semplice con dislivello lieve, ma presenta alcuni tratti che d’inverno con ghiaccio e neve possono diventare pericolosi senza adeguata attrezzatura. A parte i tratti percorsi all’interno del bosco, il resto della camminata è, dal punto di vista panoramico, semplicemente spettacolare, con continui affacci sulla penisola sorrentina e Capri, Ischia e il golfo di Napoli, il Vesuvio, il Faito e il resto dei Lattari, la piana del Sarno e poi il golfo di Salerno fino a punta Licosa, tutti i monti della Campania e, nei giorni fortunati, anche le prime montagne dell’Abruzzo!

Campo del Pero (1158) – Casa del Monaco (1160) – cresta della Conocchia (1275) – Croce della Conocchia (1389) – Molare (1444) – Acqua Santa (1280) – Castellone (1230) – Campo del Pero (1158)

clic sui tre pizzi per la galleria fotografica

NB. Le immagini della galleria sono state riprese in varie occasioni durante l’intero arco dell’anno 2010.

3 commenti su “Il circuito della Conocchia e del Molare”

  1. giuseppe barletta

    mi piacerebbe andare anch’io a questi posti per metterci un piccolo ripetitore simplex per pmr che io stesso ho costruito autoalimentato con un piccolo solare dimensioni tutta la scatola(incluso pannello) 19 x 17 x 5 cm. c’è tra voi qualcuno che sa come ci si arriva ed è anche amante di radioricetrasmittenti?

    1. ciao giuseppe, io sono del parere che la montagna sia di tutti, così come il paesaggio e il panorama che da tali posti si riesce ad ammirare.
      al di la del fatto che per piazzare lì sopra un ripetitore, anche piccolo, occorrerebbe comunque il parere di tutti gli enti preposti, queste cime sono già piene di ferri vecchi: ripetitori tv in quantità, antenne e parabole di ponti radio ormai in disuso con annesse cabine e pannelli solari arrugginiti e pericolosi. (per non parlare di croci di vetta, edicole votive e statuette varie che ogni anno vengono cementate negli ultimi spazi liberi di roccia…).
      direi che un ponte radio, se dovesse servire per un’emergenza, si può facilmente realizzare anche “volante”.

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