16.10.2011: seconda giornata abruzzese questa volta in cammino lungo i sentieri del Parco Nazionale di Abruzzo, Lazio e Molise, con la vana speranza di poter vedere, da lontano, qualche cervo o ascoltarne almeno il bramito durante la stagione degli amori…
Raggiungiamo per questo il Lago Vivo, unico bacino naturale del parco, situato in una conca a circa 1600 metri di altitudine; il percorso (K6) parte da un tornante della strada statale 83 tra Barrea e Alfedena, nei pressi della Sorgente del Sambuco; dopo un breve tratto pianeggiante il sentiero si biforca all’altezza di un manufatto per la captazione delle acque della vicina Sorgente delle Donne; si prende a salire a sinistra (K5 sulla carta, ma segnato K4) e si entra nella faggeta risalendo l’intera Valle dell’Inferno, tra il Serrone e il monte Jannazzone, percorrendo il letto asciutto di un torrente. Quasi al termine della salita, subito dopo il tratto più ripido, si raggiunge un’edicola votiva con una raffigurazione della Madonna delle Grazie (o del Buon Passo); da lì poi si va in falso piano fino al termine del bosco attraverso enormi faggi secolari, per quindi continuare su per una selletta oltre la quale si apre finalmente alla vista la conca del Lago Vivo (in questo periodo decisamente in secca) contornata da un magnifico scenario di boschi e montagne: le estreme propaggini settentrionali delle Mainarde con in monte Tartaro, il monte Altare e il Petroso, e infine il monte Jamiccio sulla destra.
La bella seppur fredda giornata ha invogliato parecchi escursionisti a tentare la sorte dell’avvistamento per cui la salita al lago assomiglia molto ad una chiassosa processione di maggio al Santuario di Pompei…ovviamente dei cervi nemmeno una traccia, se non qualche segno del loro passaggio attorno al lago; in compenso cavalli e mucche in quantità! Il ritorno avviene lungo la stessa via.
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S.S. 83 (1141) – Sorgente del Sambuco (1152) – Sorgente delle Donne (1175) – Madonna delle Grazie (1564) – Lago Vivo (1591) e ritorno