11.6.2011: nonostante le condizioni del tempo molto instabili proviamo a salire al monte Finestra partendo dal valico di Chiunzi; l’umidità è elevata e subito veniamo avvolti da nuvole basse che ci nascondono il panorama notoriamente superbo. A Pietrapiana incontriamo un folto gruppo di fedeli accorsi per una funziona religiosa nei pressi delle grotte; in realtà hanno anche preparato un vero e proprio campo dove poi pranzeranno tutti assieme a base di pasta e fagioli e carne alla brace… Passata la Vena del Covello arriviamo agevolmente alla cima nord del monte Finestra, il cosiddetto Telefono. Dopo un breve riposo valutiamo le condizioni ambientali e rinunciamo a scendere per la sella con il famoso “buco” e raggiungere la cima sud del Monte Finestra: con tutta quella nebbia sarebbe fatica sprecata scendere e risalire di 100 ripidi metri sia all’andata che al ritorno e, soprattutto, il passaggio al malopasso, in discesa sulla roccia umida, sarebbe davvero pericoloso. Così ne approfittiamo per pranzare e fare due chiacchiere con gli amici del monte Finestra, anch’essi presenti e intenti nella preparazione del pranzo: hanno costruito un piccolo rifugio in legno, sempre aperto, e attrezzato l’area con un tavolaccio e il barbecue; praticamente ogni fine settimana se ne vanno lì in cima. Il ritorno avviene tranquillamente lungo la stessa via dell’andata, ci fermiamo un attimo nei pressi delle grotte di Pietrapiana dove finalmente non c’è più nessuno e, causa 10 minuti di pioggia, ne approfittiamo per entrare in una delle grotte, quella con il famoso “pertuso” che mette in comunicazione i due versanti della montagna: si narra che venisse utilizzato dagli abitanti di Cava dei Tirreni e di Tramonti per il contrabbando delle merci. Passato il temporale da lì alle Chiancolelle il ritorno è stato veloce.
le Chiancolelle (734) – Tuoro (895) – cresta di Pietrapiana (983) – grotte (938) – Vena del Covello (1092) – il Telefono (1138) e ritorno
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